Tour de France 2023, Jonathan Vaughters (EF): “Guardando i percorsi del Giro e del Tour, il Tour favorisce di più le capacità di Carapaz”
Il nome di Richard Carapaz potrebbe aggiungersi a quelli dei tanti big che parteciperanno al Tour de France 2023. Il campione olimpico, che come noto il prossimo anno lascerà la Ineos Grenadiers per correre con la EF Education-EasyPost, è già stato in grado di salire sul podio finale della Grande Boucle nel 2021, quando ha chiuso al terzo posto, e non è da escludere che possa riprovare ad andare all’assalto della Maglia Gialla nella prossima stagione con la sua nuova squadra. A spingere lo scalatore ecuadoriano verso il GT transalpino è sicuramente il suo nuovo team manager, Jonathan Vaughters, che analizzando i percorsi del Giro d’Italia e del Tour ritiene che il secondo sia più adatto alle caratteristiche del 29enne.
“Guardando i percorsi del Giro e del Tour, il Tour favorisce decisamente di più le capacità di Richard – ha dichiarato Vaughters a VeloNews – Sicuramente tutti, incluso lo stesso Richard, propendono perché lui faccia il Tour de France”.
Tuttavia, il manager statunitense non è sicuro su quale ruolo Carapaz potrebbe ricoprire se corresse il Tour: “È un corridore davvero versatile e ha già corso per la classifica generale, ma il modo in cui ha corso la Vuelta, dove ha ottenuto la maglia degli scalatori e ha vinto tre tappe, dal punto di vista di uno sponsor è molto più spettacolare“.
“Dovremo quindi tenere conto di come vorrà correre il Tour, e delle sensazioni degli sponsor a riguardo – ha proseguito Vaughters – Deve essere una decisione che prendiamo con lui ed è una decisione complessa. Detto questo, è molto probabile che farà il Tour de France. Guardarlo correre la Vuelta mi ha fatto pensare se è meglio concentrarsi sulla classifica generale. Il modo in cui ha corso la Vuelta è stato davvero impressionante, se potesse trasferirlo al Tour de France sarebbe incredibile“.
Se alla fine Carapaz dovesse puntare alla classifica, Vaughters non sembra comunque intenzionato a sacrificare l’intera squadra a supporto dell’ecuadoriano: “È nella nostra natura avere una squadra d’attacco. Mettiamo i corridori in fuga e diamo ai ragazzi la possibilità di vincere di tappa […] Non credo che abbiamo bisogno di cambiare quella che è la storia della nostra squadra negli ultimi 15 anni per fare all-in su un tentativo per la classifica. Non lo escludo, ma non è così che abbiamo corso il Tour in passato”.
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